lunedì, dicembre 13, 2004

"The Incredibles", o dell'incredibile vanità

"The Incredibles", di Brad Bird, è il quinto film targato Pixar e viene subito dopo l'incredibile successo di "Finding Nemo" e subito prima dell'ultimo film, "Cars", che Pixar farà con Disney. E come i precedenti film, anche "The Incredibles" è un film bellissimo. Grafica superlativa con scelte coraggiose di stilizzazione, una trama avvincente e divertente, un tema morale forte, che è la cifra stilistica più significativa della produzione Pixar. Insomma, quello che ci si aspettava dalla company di Steve Jobs. Quello a cui ci aveva abituato. Ma niente di più.

Il problema, se di problema si può parlare, è tutto qui. Ognuno dei precedenti film (non consideriamo "Toy Story 2", che era semplicemente una variazione sul tema del primo) era un passo avanti che letteralmente spaccava con tutto quello che si era visto prima, senza ricorrere a trucchetti di bassa lega, come, ad esempio, fece la Dreamworks con il primo "Shrek". Eppure, "The Incredibles" lascia, alla fine, l'amaro in bocca di un'occasione perduta.

Il tema dei supereroi, che mi è indubbiamente molto caro, era una scelta rischiosa. Terribilmente rischiosa. Dai tempi del "Dark Knight Returns" di Frank Miller e di "Watchmen" di Alan Moore (di cui peraltro il film è diretto debitore), è difficile scrivere di supereroi. Il cosmico successo di "Spiderman" o della saga degli "X-Men" a livello cinematografico non deve trarre in inganno: si tratta di rimasticature a effetti speciali di temi e archetipi che sono ormai bolsi a livello mitologico: buoni film, divertenti, ma che si rifanno a un modello superato, dai tempi e dalle storie che sono state scritte negli anni Ottanta.

E qui stava la sfida. Andare un passo oltre. Portare la riflessione su che cosa significa la metafora supereroistica oggi. Qui il film manca clamorosamente il suo obiettivo. Qualche critico, che probabilmente non sa nemmeno che cosa siano i supereroi (ma si sa, il critico cinematografico medio va solo al cinema, non legge e non guarda la televisione...), ha voluto leggerci una dichiarazione d'intenti nietzschiana nel film. Per riprendere il paragone, "The Incredibles" è, purtroppo, invece, un film umano, troppo umano.

Ma la cosa più irritante è che "The Incredibles" è un film vanitoso, che si specchia nella sua bravura: è difficile trovare un difetto (a parte il terribile doppiaggio italiano di Elastigirl). La sceneggiatura è solida, la regia fenomenale: ma il film manca di passione. E, credo, il suo destino sarà quello di essere presto dimenticato...

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